Per essere cristiano dovrei pensare che quel dio di cui racconta la bibbia ci sia davvero;
che abbia fatto tutto, magari non in sette giorni ma nel tempo che serviva;
che noi siamo fatti a sua immagine, solo mentale evidentemente dato che fisicamente nessuno di noi somiglia ad un dio;
che quella parte di noi che gli somiglia sia la nostra capacità di pensare, di parlare e di dire "IO", l'anima insomma;
che con la morte questo dono divino torni al creatore perchè ne giudichi l'operato mentre se ne stava scollegato e non se ne sa il perchè;
che una manifestazione del dio duemila anni fa si sia incarnata in un uomo che non è stato riconosciuto come dio ed è stato ammazzato in modo brutale.
Questo ci ha salvati tutti.
Grazie Signore grazie.
Non posso, proprio non posso.
Tutto mi suona falso e stonato in modo stridente.
La cosa "divertente" è che molti cristiani si trincerano dietro l'affermazione:
- non puoi dimostrarmi che il mio dio non esiste quindi potrebbe esistere
come se fosse ragionevole o verosimile mappare le imprese che gli attribuiscono con la realtà osservata.
Tutte quelle luci nel cielo non sono puntini luminosi messe li apposta per deliziare il nostro sguardo con le loro configurazioni ma miliardi e miliardi di soli con i loro pianeti;
l'uomo non è un "progetto originale" ma, una tra le configurazioni che è possibile assemblare con gli stessi mattoncini con i quali sono costruiti tutti gli altri, mattoncini vecchi di miliardi di anni;
l'uomo sapiens non è apparso sul pianeta all'improvviso ma è l'ultima configurazione delle decine di varianti che l'hanno preceduto, dall'habilis al neanderthal.
Sul pianeta ci sono state migliaia di specie viventi che adesso non ci sono più, dalle trilobiti agli pterodattili, cos'erano ? Tentativi ed errori divini ?
Quale verosimiglianza può avere per una mente dotata di banale buon senso l'idea di un tizio con i superpoteri che prima fa, poi si incazza, poi distrugge, poi ci ripensa, poi fa una forte esperienza sadomaso facendosi torturare per tornare subito dopo il tizio immortale di sempre e con questo "salvare" le sue creature dalla sua ira scatenata anche e specialmente dai loro comportamenti sessuali che avrebbe progettato lui stesso ?
Che senso ha un "creatore" che detta le regole per la riproduzione sessuale dei suoi progetti ?
Chissà, forse c'è anche un manualetto dedicato alle chiocciole dove vengono descritti con dovizia di particolari i turni ed il quando e il come i componenti la coppia debbano decidere chi fa il maschio e chi la femmina altrimenti il dio si incazza
Potrei continuare e allungare quasi all'infinito l'elenco delle sciocchezze e delle assurdità presenti nel racconto del mondo cristiano.
La mia amica
Rory Brunilde Greco pensa che:
Per essere cattolici, invece, occorre altro. Si dovrebbe:
- accettare che la vita politica, sociale, economica e culturale di uno Stato sovrano venga condizionata da uno Stato straniero, peraltro non rispettoso dei più elementari principi democratici;
- tollerare che principi religiosi vengano strumentalizzati o mortificati per calcolo, tornaconto personale, ipocrisia, carrierismo e via dicendo;
- ritenere legittima l'occupazione totale di ogni luogo, fisico e non, con i simboli della propria religione, tenendosi peraltro pronti a spacciarli per più neutri simboli tradizionali o culturali in caso di contestazione e comunque opponendosi alla convivenza con simboli diversi;
- ridurre i precetti religiosi a vuoti rituali e vaghe indicazioni di comportamento, senza farsene minimamente condizionare sul serio;
- mantenere una spaventosa ignoranza sulla propria religione e sull'organizzazione ecclesiastica;
- preferire alla pratica interiore e silenziosa della fede le sue manifestazioni esteriori ed ostentate, con particolare predilezione per quelle più pacchiane, chiassose, superficiali, grottesche e spettacolari, altrimenti note come "miracoli";
- essere indifferenti alle contraddizioni ed alla corruzione del clero e dell'istituzione ecclesiastica;
- accettare che i bambini vengano inglobati, senza che possano sceglierlo, in un'organizzazione senza uscita, e che vengano indottrinati fin dall'età prescolare;
- considerare logico e naturale che alla Chiesa ed ai suoi esponenti si debba riservare tout court un rispetto reverenziale, e che questa abbia sempre il diritto di ingiuriare e disprezzare chi la pensa diversamente;
- non interrogarsi mai sul significato della presenza di un esponente cattolico o ecclesiastico in pressoché ogni cerimonia civile, ogni dibattito culturale, ogni occasione pubblica, per quanto lontani siano dalla sfera di interesse della Chiesa.
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