Hot Cat a 800°C prima che fondesse (foto copiata dalla rete)
La cosa più semplice sarebbe leggersi tutto il report che ho linkato
nell'articolo precedente ma, dato che è in inglese capisco che la cosa può risultare ostica.
Vi racconto in sintesi ciò che risulta a me.
Il test è stato commissionato e pagato da una società svedese del gruppo che fornisce energia elettrica alla Svezia, la Elforsk che sarebbe l'equivalente ad una consociata alla nostra Enel.
La società si è dichiarata soddisfatta dalle misure effettuate dal gruppo di lavoro.
Dal report risulta che sono stati provati tre oggetti, il primo dei quali, quello mostrato nella foto in testa a questo articolo,
si è fuso durante le prove.
Dalla foto risultano chiaramente in evidenza le resistenze elettriche all'interno del cilindro che risultano in ombra rispetto allo sfondo.
Questa semplice ed immediata osservazione esclude che il calore generato sia da attribuire alle resistenze truffaldinamente sovra alimentate attraverso una corrente continua come insinua qualcuno, perché se erano loro l'unica sorgente di calore avrebbero dovuto risultare le più calde nell'intorno e invece si osserva il contrario.
Il secondo oggetto misurato aveva resistenze meno potenti al suo interno e non ha mai raggiunto la temperatura di fusione dell'acciaio ma, si è tenuto intorno ai 400°C. Ad alimentare tutti gli oggetti provati c'era una scatola che regolava l'intensità della potenza erogata ed i tempi di accensione e spegnimento delle resistenze.
E' stata misurata la corrente e la tensione in entrata alla scatola e quella in uscita verso l'oggetto da alimentare. La potenza in uscita dalla scatola era inferiore a quella in ingresso di circa 110 watt, quindi la scatola consumava energia come succede di solito con le apparecchiature elettroniche.
Misurando con la termocamera (ed anche con una termocoppia) il calore generato dal "coso" questo risulta circa 6 volte più grande da quello generato dallo stesso "coso" privato dalle polverine segrete che nel report chiamano "dummy".
E' stata provata anche l'ultima versione dell'oggetto che è stagno ed ha una flangia per montarlo dentro un bollitore, presumo, a temperatura ancora più bassa (circa 200°C) ed il COP è risultato più basso (circa 3).
E' stato smontato, misurato e pesato il cilindro interno in acciaio che ospita le polveri segrete risultato lungo 33 cm con diametro 33 millimetri, spessore 3 millimetri.
Ovviamente non hanno potuto analizzare le polveri al suo interno.
Hanno comunque concluso che, qualsiasi cosa ci fosse all'interno di quel cilindro una reazione chimica non avrebbe potuto generare tutta la potenza misurata.
Per i dettagli leggere il report in inglese.
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