Famiglia post-patriarcale
Dai siti neolitici di 9000 anni fa emergono vinaccioli, orci che contenevano vino, semi di dulcamara, ascie e punte di freccia, resti del fuoco e statuette di donne prosperose.
La vita 'girava' intorno a questi perni. La femminilità generatrice della vita era uno di questi. Era il tempo del matriarcato.
Poi abbiamo scoperto l'importanza del seme e la donna da divina generatrice diventa mero contenitore, buona terra da arare e da inseminare, niente altro.
Bastava rincorrere le ninfe nei boschi, stuprarle ed ecco che diventavano madri, da chiudere in casa ad allevare i figli dell'uomo, in silenzio.
Le baccanti e le figlie di Diana cacciatrice si ribellavano a questo destino di schiave del sesso cui seguiva una maternità imposta ed incontrollabile e scappavano a vivere sui monti, lontano dagli uomini, dai loro stupri e dai loro figli.
Racconta il mito che Dafne preferì uccidersi diventando una pianta di alloro piuttosto che farsi scopare da Apollo e precipitare nella schiavitù delle mogli-madri.
La famiglia patriarcale ha funzionato sul binomio sesso - maternità incontrollabile/ debolezza fisica delle donne, poco adatte a sopravvivere insieme ai loro figli in un ambiente duro ed ostile senza l'aiuto del maschio che lo forniva per allevare i *suoi* figli non certo per allevare i figli di altri.
Questo modello continua ad essere valido in molte parti del mondo dove sopravvivere e prosperare è un compito arduo per una donna sola, specie se con figli venuti per caso nel momento sbagliato.
A questo modello pensano i nostalgici che sfileranno a Roma il prossimo 12 maggio ma, non si rendono conto che si trovano fuori dal tempo.
Guardano indietro e pensano:
- com'era bello quando i ruoli erano chiari - com'era bello quando le donne stavano al loro posto - com'era bello quando le donne badavano ai figli, ai fornelli ed alle pulizie della casa dell'uomo, in cambio di cibo, protezione e botte.
Occhi bassi, Concettina! Pensa al tuo onore ed all'onore della famiglia.
Quel tempo è finito nella nostra società. Non basta una sfilata di nostalgici a farlo tornare.
Le nostre donne sanno di non essere solo un'incubatrice per i figli dell'uomo.
Le nostre donne sanno cavarsela benissimo da sole nell'ambiente che non è più ostile. In caso di necessità sanno anche uccidere come gli uomini perchè non serve molta forza a premere un grilletto o schiacciare il pulsante di avvio di un missile.
Le nostre donne studiano più e meglio dei maschi.
Le nostre donne scopano quando vogliono e con chi vogliono senza conseguenze perchè controllano perfettamente il momento della maternità, non basta violentarle per farle diventare madri.
Tutto questo fa paura ai nostalgici.
Sfilano, gli stolti, inneggiando alla "famiglia" di una volta rifiutando anche solo il tentativo di inventare regole nuove basate sulla parità, sull'uguaglianza e sul rispetto reciproco.
Inneggiano al Matri-monio.
Cioè all'operazione ed ai soldi necessari per comprare una madre. Solo questo capiscono e solo questo vogliono senza rendersi conto che il patriarcato è finito e le madri non si fanno più comprare.
Nel loro libri sacri il *pari-arcato* non è previsto e ne hanno paura.
Chi non si adegua ai cambiamenti si estingue, è una legge della natura che cercano inutilmente di esorcizzare negandola ma, si estingueranno presto, loro malgrado.
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