Galla dentro uovo 450
Tutte le prime domeniche del mese c'è un grande mercato a Osteria Nuova dove si trova tutto quello che di solito si trova nei mercati e in più si trovano anche gli animali grandi come buoi, cavalli, mucche, maiali ed anche conigli, oche, anatre, galline e uova fecondate. Un venditore ci ha chiesto tre euro per un uovo fecondato quando le galline già grandi ne costavano cinque ma, erano uova speciali di galline speciali.
Ah, ecco!
E allora, spinti dalla curiosità di mia figlia e contrattando, ne abbiamo comprati quattro a 10 euro in tutto.
C'erano delle scritte a matita sulle uova, M, D e P.
M non ricordiamo per cosa stesse, D stava per Delaware e P per Padovana.
Ci serve un'incubatrice, la cerchiamo nel mercato o ce la costruiamo?
Ovviamente ce la costruiamo, altrimenti che divertimento c'è?
In cantina c'era una vecchia ghiacciaia da mare in plastica rigida che avevo difeso per diversi anni dalla pattumiera che andava benissimo allo scopo, bisognava solo modificarla aggiungendo un generatore di calore, un termometro e un sistema che gestisse il tutto con la precisione di un decimo di grado.
In quattro ore io e Lara abbiamo costruito quello che mancava, software compreso.
Come generatore di calore abbiamo usato una banale lampadina 220 volt 60 watt ad incandescenza, comandata da una scheda relais connessa ad Arduino Uno.
Come sensore di temperatura ed umidità abbiamo usato un DHT22 da qualche euro, sempre connesso ad Arduino Uno.
Come alimentatore a 5 volt quello dei telefonini con uscita USB esterno alla scatola.
Avvitato il tutto sul coperchio della ghiacciaia e la lampada lasciata penzolare ad un terzo dell'altezza interna della ghiacciaia. Una realizzazione "alla brutazza", come direbbe Giorgione del Gambero Rosso, realizzazione bruta che però ha funzionato benissimo.
In fondo all'articolo i listati dei diversi programmi scritti per Arduino e le foto tecniche.
Dopo alcuni giorni di permanenza delle uova nell'incubatrice abbiamo cominciato a guardarli in trasparenza ed a fotografarli, per vedere in quali si stava sviluppando l'embrione e in quali no.
Le uova marcate M non avevano segni di embrione, quelle marcate D e P invece mostravano chiaramente che dentro stava succedendo qualcosa.
Embrione 450
Nella foto sopra si vede una macchia più scura e delle vene che si dipartono da essa, quello è l'embrione del pulcino in formazione.
Entrambe le mie donne hanno smesso di mangiare uova all'ostrica dopo aver scoperto che potrebbero essere fecondate e che potrebbero diventare pulcini.
I pulcini nascono dopo 21 giorni di incubazione a 37,6°C
Le uova devono stare nell'incubatrice per 18 giorni e girate almeno 4 volte al giorno con la "punta" in basso perché la camera d'aria dove poi ci sarà la testa del pulcino si trova dall'altra parte, nel lato convesso, largo insomma.
Dopo 18 giorni si smette di girarle e si aspettano quei due o tre giorni necessari al pulcino perché rompa il guscio ed esca. Quando ci siamo resi conto che le uova M non avrebbero mai prodotto un pulcino le abbiamo eliminate e nell'incubatrice ne sono riamasti solo due.
Prima incubatrice 1 450
Nella foto sopra la prima versione dell'incubatrice con le due uova superstiti dopo il 18esimo giorno. La mattina del ventesimo giorno l'uovo marcato D si presentava così e si vede chiaramente la testa del pulcino al suo interno.
Galla dentro uovo 450
La sera dello stesso giorno il pulcino aveva cominciato a rompere il guscio.
Nasce Galla 1 450
Ovviamente abbiamo seguito tutto l'evento passo dopo passo e molto emozionati perché era un'esperienza mai fatta prima.
Nasce Galla 2 450
Nasce Galla 3 450
Nasce Galla 4 450
Dato che al massimo le galline sarebbero state due abbiamo deciso di chiamare Galla la prima e Lina la seconda.
Il pulcino quando nasce è tutto bagnato e si deve asciugare al calduccio, quindi va lasciato nell'incubatrice per uno o due giorni. Anche se non mangia non gli succede niente, vive delle riserve assorbite dall'uovo. Così abbiamo lasciato Galla nell'incubatrice osservando cosa succedeva all'altro uovo che pareva in ritardo.
I primi segni di attività si sono avuti il giorno dopo.
Nasce Lina 1 450
Però le operazioni di rottura del guscio non procedevano come con Galla.
Allora la mia Lei propose di aiutare il pulcino a nascere.
Armato di pinzette, tolsi delicatamente il guscio calcareo intorno al buchino che aveva fatto in esso il pulcino, curando di lasciare intatta la membrana sotto il calcare che, facendo un paragone improprio, può considerarsi una specie di placenta che a danneggiarla potrebbe provocare danni al pulcino.
Anche così Lina non usciva.
Dopo alcune ore abbiamo deciso di farla uscire a forza, quindi completai il giro dell'uovo al suo "equatore" levando pezzettini di guscio fino ad aprirlo.
Lina aveva la testa ricoperta da una specie di collante giallo che gli impediva i movimenti del collo, ecco perché non ce la faceva a rompere il guscio.
Nasce Lina 2 450
Sospettando che anche nella parte bassa dell'uovo ci fosse la stessa "colla" abbiamo forzato Lina ad uscire tirando via delicatamente il mezzo guscio rimasto.
Nasce Lina 3 450
Nasce Lina 4 450
Colla a parte Lina sembrava ben fatta e in ottima salute.
Mentre aspettavamo che Galla si asciugasse e Lina nascesse abbiamo dovuto risolvere anche un altro problema.
I pulcini appena nati non possono essere immessi in un luogo a temperatura ambiente ma devono stare in un posto a 35°C da abbassare piano piano, fino ad arrivare alla temperatura ambiente in circa tre settimane.
Quindi abbiamo costruito una allevatrice, in cartone questa volta, a cui abbiamo aggiunto un sistema riscaldante sempre col suo sensore e un altro Arduino Uno come controllore. A questo sistema, dato che non poteva stare vicino al PC a causa del suo ingombro, piccolo ma non trascurabile, abbiamo dovuto aggiungere un display a cristalli liquidi che ci dicesse qual era la situazione all'interno in modo indipendente dalla connessione ad un PC.
A tale scopo abbiamo usato una scheda da due righe di 16 caratteri, fatta apposta per essere piantata sui piedini femmina di Arduino. La sorgente di calore (la solita lampadina) l'abbiamo posta dentro un barattolo di pelati a cui sono stati praticati dei fori per favorire la formazione di una corrente di aria calda ascendente e il sensore di temperatura ed umidità l'abbiamo inserito in uno spezzone di tubo di plastica bucherellato fissando il tutto su una tavoletta di compensato collocabile dove si vuole, connessa con pochi fili alla scatola del controllore.
Allevatrice 2 450
Allevatrice 1 450
Controller con Arduino 450
Appena pronta l'allevatrice ci abbiamo trasferito Galla, la prima nata.
Galla nella allevatrice 2 450
e poi anche Lina.
Galla e Lina 1 450
Dopo tre settimane ormai erano abbastanza grandi da stare a temperatura ambiente e in un luogo più ampio di una scatola di cartone 50x50. Nella casetta nel bosco avevamo lasciato una vecchia gabbia in legno e rete a maglie sottili 60x90x60 cm, residuato di un antico esperimento di gioventù. L'abbiamo recuperata, pulita e rimessa in ordine, messa in soffitta ci abbiamo trasferito Galla e Lina.
Galla e Lina nella gabbia grande 2 450
Galla e Lina nella gabbia grande 1 450
Dopo altre due settimane erano diventate due belle pollastrelle, troppo grandi per stare ancora in soffitta quindi le abbiamo affidate alle cure del nostro amico Mario che possiede un pollaio serio e che essendo vegetariamo ed amante degli animali, le farà morire di vecchiaia, se non ce le riprenderemo prima
Nelle foto che seguono Galla e Lina al momento dell'affidamento a Mario.
Galla grande 4 450
Galla grande 3 450
Galla è della varietà Delaware
Lina grande 1 450
Lina grande 2 450
Lina grande 3 450
Lina è della varietà Padovana, la gallina con gli stivali
Siamo sicuri che quelle due siano galline e non galli?
Da informazioni raccolte in rete i maschi hanno le penne lunghe delle ali tutte di uguale lunghezza, mentre le femmine hanno quelle in punta, le remiganti, più lunghe delle altre, ed è il nostro caso, quindi dovrebbero essere femmine, se a qualcuno nascerà la cresta, ci siamo sbagliati
NOTE TECNICHE
Oltre alla temperatura fissa nell'incubatrice deve esserci anche un'umidità relativa abbastanza alta, intorno al 60% sarebbe l'ideale. Per aumentare l'umidità relativa abbiamo collocato sul fondo del contenitore una vaschetta piena d'acqua tiepida in cui era immerso un piccolo canavaccio. Più è grande la superfice del canavaccio a contatto con l'aria, maggiore umidità gli passa.
L'incubatrice è stata migliorata per usi futuri aggiungendo un girauovo automatico, un ventilatore e fissando tutto su una lastrina di compensato.
Incubatrice seconda versione 1 450
Il guasto più disastroso che potrebbe succedergli è che si fulmini la lampadina e che passi troppo tempo prima che ve ne accorgiate sostituendola. Avevo pensato di aggiungere un fotodiodo per verificare che dopo il comando di accensione la lampadina risultasse davvero accesa facendo scattare un allarme se non lo fosse ma, poi ho considerato che se fossimo fuori casa l'allarme non servirebbe a niente, quindi ritengo sia meglio duplicare le lampadine, piuttosto che aggiungere fotodiodi e controlli.
Se si fulmina una, c'è sempre l'altra.
Per il girauovo ho costruito una piccola base in multistrato (che avevo in cantina) a cui ho aggiunto un piano basculante utilizzando a tale scopo un pezzo di ferro del termocamino che non abbiamo mai usato ma, a costruire una tavoletta con due perni ci vuole niente e sarebbe più leggera, probabilmente sostituirò in futuro questo piano oscillante che di ferro risulta un po' troppo pesante, anche se ad azionarlo c'è un servo che, in teoria, dovrebbe spostare 12 chili.
ATTENZIONE Il servo assorbe circa 250 milliampere e Arduino in uscita sui suoi piedini ne manda al massimo una quarantina, quindi NON potete usare direttamente Arduino per alimentare il servo.
Il positivo del servo (filo rosso) va collegato direttamente all'alimentatore dei cinque volt PRIMA di Arduino.
Girauovo 2 450
Girauovo 3 450
Listati dei programmi per Arduino utilizzati (Sketch)