E' una delle domande che vivono nella mente delle donne, di solito.
Le risposte possibili oltre alla più classica "42" sono tante, tra noi si usa "23".
Numeri senza senso per una domanda apparentemente insensata,
dato che non esiste l'unità di misura dell'amore.
La sua forza dovrebbe essere espressa in newton e la sua potenza in Watt ma,
la domanda non chiede numeri.
Le risposte "tanto tanto", "moltissimo", "da qui alla luna" ed altre simili oltre
che banali sono percepite insoddisfacenti.
Quale dovrebbe essere la risposta giusta?
Me lo chiedo perchè fin qui non ho chiari nemmeno i perchè della domanda.
A me non è mai successo di sentire il bisogno di una dichiarazione verbale
d'amore. Se qualcuno mi ama lo so, lo sento, le parole non servono.
Se qualcuno si avvicinasse pallido, tremante, con un coltello in mano
e dicesse di amarmi e di volermi accarezzare, non gli crederei.
Le sue parole non conterebbero niente.
Il suo corpo racconta altro e la verità vera la racconta il corpo
con i suoi messaggi, non le parole.
E' una capacità di lettura antica che abbiamo dentro,
che ci ha fatto sopravvivere e che ci portiamo dietro tutti, donne e uomini,
dalla notte dei tempi.
Allora perchè quella inutile domanda ?
Alcuni psicologi dicono che è dovuta ad un bisogno di certezze
e di rassicurazioni da parte del soggetto più debole ma,
a me sembra una sciocchezza.
I soggetti deboli sarebbero incapaci di leggere i messaggi non verbali
perchè sono alieni venuti da marte ?
Oppure sono tanto stupidi da accontentarsi di rassicurazioni verbali
anche dopo aver letto una spiacevole verità non verbale ?
Nell'esempio di sopra, il soggetto debole, crederebbe alle parole
del tizio pallido con il coltello ?
Cazzate...
anche perchè la mia Lei tutto è tranne che debole e lo chiede lo stesso.
Penso sia più un bisogno di lirica, di poesia.
Le donne hanno tre centri del linguaggio nel cervello e non sanno smettere
di raccontarsi il mondo a parole.
Il Buddha non sapeva dei tre centri ma, aveva molti dubbi sull'accettare
donne alla sua scuola di silenzio interiore, per la loro manifesta,
atavica incapacità al silenzio.
Si raccontano in mente tutto ciò che accade o che è accaduto,
anche di recente e si emozionano a posteriori raccontandoselo.
Una dichiarazione d'amore intensa ed originale se la ricorderanno
per sempre e la ripercorreranno in mente fin quando avranno una mente.
La domanda giusta allora dovrebbe essere "come mi ami"
e non "quanto mi ami", solo che per descrivere il "come"
all'innamorato non basterebbe un libro, da riscrivere dopo qualche anno
perchè il "come" cambia nel tempo.
Chiedendo "quanto" si spera che sia tanto bravo da condensare
in un paragone avvolgente il succo del suo "come".
Non è che ce ne siano molti con queste capacita'
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