Il futuro, come scriveva Roberto Verolini qualche anno fa, si puo' immaginare come una nube di eventi possibili che solidifica nel presente e cristallizza nel passato.
Imprevedibile, certamente ma, ci sono alcuni eventi che gia' si profilano all'orizzonte come un Tir senza freni, a fari accesi, che si avvicina ad alta velocita', visto dallo specchietto del retrovisore di una macchina ferma al casello... e nessuno che, almeno, alzi la sbarra.
Il petrolio e' finito, il picco produttivo e' gia' stato raggiunto lo scorso anno, ancora due o tre anni di 'plateau' e poi iniziera' a salire di prezzo con un andamento esponenziale.
Gli analisti di settore lo sanno, lo dicono e lo scrivono.
La nostra classe dirigente litiga per salire sui seggi come stupide galline sul trespolo. Note stonate di musicisti incapaci di uscire dalla loro recita sul Titanic che affonda.
L'impero dell'abbondanza che diamo per scontata si fonda sull'uso intenso di energia a basso costo. Roma antica usava gli schiavi, noi la benzina e la nafta.
Le macchine agricole consumano circa 100 litri di carburante per ettaro/anno. Quanto costera' tra cinque anni una tonnellata di grano ? E tra 10 in quanti potranno comprarla ? In cambio di che, prodotto con cosa ?
Qualcuno trovera' una soluzione, dicono i ragazzi con cui parlo. L'idrogeno, il biodiesel, il nucleare, il solare, l'eolico...
Peccato che e' gia' tardi per qualsiasi soluzione.
Non vedo intraprendere nessuna opera, con l'urgenza che sarebbe necessaria, dalla nostra classe dirigente composta di struzzi con la testa sotto la sabbia e di galline che si beccano per salire sul trespolo.
Il Tir e' a pochi metri e la barra e' sempre abbassata. L'impatto sara' catastrofico.
A noi che ci frega ? L'importante e' che i froci non possano mai avere gli stessi diritti della gente 'perbene'. Dio lo vuole.
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