I Sumeri inventarono il primo calendario che si conosca. Era un calendario lunare, dodici lune con l'aggiunta ogni anno dei giorni mancanti ai 365 giorni solari, molto ma molto più preciso dei calendari successivi di cui abbiamo notizia.
Capodanno non cadeva al nostro 31 dicembre ma all'equinozio di primavera (punto gamma di ariete perchè al loro tempo il fatto avveniva davanti alla costellazione dell'ariete, oggi no) e l'anno cominciava con la prima luna piena quando si festeggiava sia il nuovo anno, sia l'arrivo della primavera.
Gli Ebrei hanno continuato con la tradizione e festeggiano la loro pasqua il giorno esatto della prima luna piena di primavera e la chiamano "passaggio", dimenticando che si trattava del passaggio al nuovo anno Sumero e non alla loro dipartita dall'Egitto, come amano ricordare adesso.
I cristiani, per differenziarsi dagli Ebrei, celebrano l'arrivo della primavera non esattamente il giorno della luna piena ma, la prima domenica dopo.
Anche loro hanno stravolto il senso originario della festa ma, è operazione abbastanza normale nelle società umane rivedere il senso culturale degli antichi riti adeguandoli al proprio racconto del mondo.
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