Questo articolo è il seguito a quanto già scritto l'anno scorso a proposito della potatura degli ulivi con un accento particolare sulla pratica dell'operazione.
Il vecchio articolo propedeutico lo trovate
QUI. Per illustrare le cose da fare abbiamo scelto un ulivo facile, piccolo e senza grossi problemi, potato da professionisti della potatura due anni fa.
La prima cosa da fare dopo una prima valutazione delle difficoltà di massima è avvicinarsi al tronco ed osservare la situazione dall'interno.
Avvicinandosi ancora si vedono benissimo i succhioni (rami maschi a legno molto vigorosi) che si sono sviluppati verso l'alto e verso l'interno.
Cominciate a tagliare tutto ciò che sta all'interno, che si rivolge verso l'alto o che sta troppo in alto.
Quando tagliate, tagliate i rami radente al tronco, possibilmente vicino a quella linea scura che segna il luogo di nascita del nuovo ramo, non lasciate "nasi"...
il perchè lo vedete nella foto che segue.
Dalla base di ogni "naso" erroneamente lasciato spunteranno una selva di nuovi rametti come risposta automatica al taglio che l'anno dopo vi costeranno decine di sforbiciate e minuti di lavoro che si sarebbero potuti evitare.
Dopo l'eliminazione dei succhioni, dei rami interni e dei rami troppo alti, l'ulivo "facile" di prima appare così (mi scuso per la foto e per la sua dominante blu).
Il più è fatto.
Adesso si tratta di curare i dettagli ma, anche a lasciarlo così l'ulivo ringrazia perchè la luce ormai lo raggiunge quasi dappertutto.
Ora si devono eliminare le branchette produttive esauste, tagliare i rametti che si incrociano tra loro e diradarli.
La cosa più difficoltosa che abbiamo trovato è stata l'identificazione delle branchette esauste perchè tutti ne parlano ma, nessuno spiega come si riconoscono.
Ovviamente una pianta cresce tutta ma, per trasmettere l'idea facciamo finta che il rametto fruttifero "esca" progressivamente dal tronco, diventando sempre più lungo.
La prima parte che esce è la prima che produrrà frutti ma, dietro di essa dal suo stesso corpo che si allunga sempre più, anno dopo anno, si formano nuovi rametti fruttiferi che si "accavallano" sulla prima.
In questa foto il risultato del meccanismo si vede abbastanza bene:
Dopo qualche anno l'albero sceglie di alimentare "di più" le ultime arrivate tagliando i viveri alla primogenita.
Alla diramazione tra il vecchio ed il nuovo, il ramo vecchio rimpiccolisce o non cresce mentre il nuovo risulta più grande e più vigoroso.
La vecchia branchetta risente della scarsità di alimentazione e risulta piccola e rinsecchita anche perchè quelle sopra le fanno ombra.
Quella è la "branchetta produttiva esausta" da tagliare, non ci si puo' sbagliare
Molto spesso capita che di branchette fruttifere una sull'altra non ce ne siano solo due o tre e il "dove tagliare" lo decide il potatore seguendo il suo istinto.
C'è chi taglia molto e chi taglia poco.
Taglio verde, giallo o rosso ?
Di noi dicono che tagliamo poco, voi fate come vi pare
C'è un seguito anche a questo articolo e lo trovate
QUI.