La collocazione del "male" e del "bene" nella cosmovisione religiosa nasce come problema solo all'interno del racconto del mondo cristiano e cattolico in particolare. Nel panorama visto dall'alto accadono solo "eventi" che impattano più o meno intensamente con il pianeta e con tutto quello che c'è sopra. Se questi eventi impattano con la specie Homo in modo che i risultati siano positivi alla sua prosperità allora vengono colorati di "bene" se impattano in modo negativo, allora sono colorate di "male". Di "male assoluto" sono colorati quegli eventi che non solo danneggiano noi ma anche tutte le altre forme di vita. Nella cosmovisione Hindù non c'è alcun problema a collocare il "male" perchè nel respiro di Brahama (l'universo) sono contemporaneamente presenti la "costruzione", il "mantenimento" e la "distruzione", Visnù, Krisna e Shiva. Nel pensiero Taoista tutto ciò che è duale è necessario all'esistenza dell'altro. Se qualcuno dei due dominasse si romperebbe la simmetria dell'universo quindi il "male" ed il "bene" si equivalgono ed ognuno dei due porta in se il germe dell'altro. Il problema nasce nella bambinesca visione del mondo monoteista dove è impossibile convogliare la dualità dell'esistenza in un contenitore unico pretendendo di far entrae in esso solo il "bene" perchè uno degli attributi del dio che si sono inventati è "bene infinito". Sciocchezze concettuali che non si superano con un: credo perchè è assurdo La cura è peggiore del male dato che un pensiero così non depone molto a favore dell'acutezza mentale di chi lo pensa
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