Inizio primo impasto con foglia
Primo impasto con gancio
Consistenza fine primo impasto
Prima lievitazione
Primo impasto lievitato
Inizio secondo impasto
Raffreddamento impasto
Fine secondo impasto
Puntatura
Lievitazione finale
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II° IMPASTO ore 20 circa.
Prima di riprendere la lavorazione dell’impasto, riponilo per un po’ a bassa temperatura
fino a farlo tornare a meno di 20 gradi C. (Nella foto l'abbiamo messo dentro al pozzetto)
Intanto prepara gli ingredienti per il secondo impasto facendo una emulsione dei tuorli,
dello zucchero e del miele.
Metti nella planetaria tutto il primo impasto più la farina, fai girare a velocià "3" e
aggiungi l'emulsione colandola a filo, fino a incordamento.
Ci vorranno più di dieci minuti, usa il tempo che serve controllando sempre la temperatura
e intervenendo con raffreddamenti quando necessario.
Aggiungi il burro a pomata facendolo assorbire un po' per volta.
Per ultimo, quando la massa è lucida e incordata, aggiungi il sale e la vaniglia in polvere,
la frutta candita e l'uvetta, se necessario a distribuire meglio l'uvetta e i canditi rivolta
a mano l'impasto dentro la ciotola a macchina ferma, ovviamente e impasta a velocità bassissima
fino a che siano ben distribuiti.
Rovescia l’impasto su un piano di lavoro imburrato e lascia puntare per un’ora circa,
importante per la formazione della pellicina.
Con le dosi di farina e di liquidi indicate negli ingredienti otterrai una consistenza
finale simile a quella della foto, con qualche decina di grammi in meno di farina si otterrà
un impasto più morbido ma più appiccicoso e più difficile da maneggiare.
La puntatura consiste in un riposo della massa su un piano di lavoro, che va dai 15 minuti
per impasti semplici, fino a un'ora per quelli complessi, come i grandi lievitati del nostro caso.
Poi pirla e poni nel pirottino.
La pirlatura consiste nel provocare la formazione di una pellicola tirata sulla sua superficie,
è la stessa operazione che si effettua nella panificazione prima della lievitazione finale per
dare forma e consistenza alle pagnotte.
Praticamente consiste nel piegare su se stesso diverse volte l'impasto e poi completare l'operazione
posizionandone i lembi nella sua parte inferiore, stirandone così la superfice superiore.
Nel nostro caso, data la scarsa consistenza della massa, si ottengono le piegature aiutandosi
con una spatola e la pirlatura tirandolo verso di sè ponendo le mani a coppa dietro e ripetendo
l'operazione 4 volte dopo aver cambiato orientamento della massa di 90°.
L'attrito della pasta con il piano porterà automaticamente i bordi sotto di essa.
Metti nel pirottino di carta, tipico dei panettoni, l'impasto a lievitare nel forno
con la lampadina usata come riscaldatore a 26°- 28°C tutta la notte, fino a che l’impasto
non arrivi a uno o due centimetri dal bordo, con una lametta fai un taglio a croce sulla parte
superiore della pasta lievitata e metti al centro una noce di burro.
Questo servirà a non far brunire troppo la superfice del panettone a contatto con l'aria calda del forno.
III° operazione ore 9 circa del giorno dopo
Inforna a 190°C, dopo dieci minuti abbassa la temperatura a 170°C e lascia cuocere per un'ora.
Quando risulta imbiondito sfornalo e misurane la temperatura al cuore, sempre con un termometro
a sonda, deve essere 94 gradi Celsius o poco più, temperature al cuore più alte provocheranno una
mollica più secca.
Il panettone appena sfornato dovrà essere raffreddato capovolto affinchè l'umidità residua al
suo interno si distribuisca uniformemente.
Un modo facile per farlo è quello di infilarci dentro alla base due spiedini, come fossero le maniglie
di una lettiga, abbastanza lunghi da trapassarlo abbondantemente da parte a parte e abbastanza robusti
da reggerne il peso poggiando sui bordi di una grossa pentola con il panettone a testa in giù
dentro la pentola, due ferri da maglia robusti vanno benissimo.
Lascialo capovolto per almeno 6 ore poi imbusta e mangialo dopo un paio di giorni.
Per conservazioni più lunghe, ad evitare la formazione di muffe, aggiungi dentro la busta
qualche goccia di alcool a 95° per alimenti.
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