Se vi capitasse di avere una pelle d'agnello o di coniglio,
vorreste conservarla e non sapete come fare.
Per sicurezza nel trasporto e per allungare i tempi sulla decisione se conciarla o meno, spargete un pugno di sale lato carne, piegatela ed arrotolatela con alcuni fogli di giornale.
In quello stato una pelle si conserva anche sei mesi, quando deciderete di conciarla vi serviranno solo acido muriatico, sale da cucina, detersivo per panni ed allume di rocca.
Il più difficle da trovare è l'allume di rocca.
Una volta lo vendevano in tutte le "colorerie" perché era molto
usato come mordente prima delle colorazioni.
Oggi si trova ancora, sempre nelle stesse vecchie colorerie che ancora resistono all'incalzare dei centri commerciali pieni zeppi di prodotti normalizzati.
Le operazioni da compiere sono le seguenti:
1 - La pelle deve essere ripulita dai residui di carne rimasti attaccati (scarnificata) con molta attenzione ad evitare di bucarla involontariamente, operazione meglio se fatta a mani nude o con un coltellino non molto affilato.
2 - Lavarla bene in acqua fredda con detersivo a mano per i panni a Ph moderatamente basico come il sapone di Marsiglia.
3 - Lasciarla a bagno nel detersivo un paio di giorni lavandola ogni tanto e sostituendo il bagno almeno una volta. Sciacquare la pelle e sgocciolarla velocemente.
4 - Pesare la pelle sgocciolata (sia ad esempio 2 kg)
5 - Preparare un recipiente ponendo in esso acqua cinque volte il peso della pelle (dall'esempio di cui sopra 2 x 5 = 10 litri d'acqua)
6 - Prelevando dal recipiente l'acqua necessaria, scaldarne una parte e scioglierci dentro l'allume di rocca che dovrà essere il 2,5 % della soluzione finale totale, compresa la pelle; (nell'esempio di cui sopra 25 grammi/litro x 12 litri = 300 grammi)
7 - Sciogliere nella stessa acqua calda sale da cucina per ottenere una soluzione finale a circa 6° Be cioè circa 60 grammi di sale per litro.
(nell'esempio di cui sopra 60x12=720 grammi di sale)
8 - Mescolare la soluzione nel recipiente finale e quando fredda aggiungere 2 gr. per litro di acido muriatico;
(nell'esempio di sopra 2x12=24 grammi di acido muriatico *puro*.
Ipotizzando di usare quello in commercio che si trova diluito al 33%, bisogna moltiplicare per tre i 24 grammi di prima, quindi circa 70 grammi di acido muriatico al 33%)
9 - mescolare bene la soluzione ed immergerci la pelle per 48 ore, muovendola spesso.
10 - Sciacquarla in acqua semplice e porla ad asciugare lentamente stesa all'ombra.
Controllarla costantemente e quando cominciano a prodursi le prime chiazze di asciutto lato cuoio stenderle tirandole con le dita eliminando nel frattempo tutti i residui di derma e di carne rimasti facilmente riconoscibili come diversi dal cuoio.
Nell'operazione si produrranno nel cuoio delle screpolature bianche che espandendosi, ad asciugatura terminata caratterizzeranno con il loro bianco diffuso, la concia bianca all'allume di rocca.
Attenzione ai tempi di asciugatura.
Se qualche zona sottile della pelle si asciugasse troppo rapidamente diventando rigida come latta, diventerebbe impossibile stenderne le fibre con le dita per ammorbidirla a meno di non portare tutta la pelle nuovamente nello stato "trippa" immergendola in acqua per qualche giorno e poi ricominciare da capo il processo di asciugatura.
11 - Ad asciugatura e stiratura completata lasciarla stagionare almeno 30 giorni , poi strofinare il lato cuoio con pietra Pomice fino a far raggiungere alla pelle la consistenza del velluto.
Seguendo queste semplici regole otterrete un buon risultato.
Se volete approfondire l'argomento fino ad ottenere risultati eccellenti che permettono di scegliere lo spessore o la resistenza della concia giocando con le velocità di reazione, le molecole interessate, i legami che si formano, gli acidi e le basi... andate a studiare su questo sito dell'Istituo Conciario
Un nuovo articolo sui metodi di concia glace' lo trovate
QUI